Teatro e Storia

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Teatri di maschere. Drammaturgie del comico nella Roma del Seicento Roberto Ciancarelli Roma, Bulzoni editore, 2014

Un complemento importante del libro a puntate Roma, capitale invisibile del teatro. Ciancarelli articola l'immagine, innovativa, di una Roma secentesca brulicante di una attività teatrale diffusa e disseminata, di una città che recita, e ne approfondisce gli aspetti di vita materiale: la convergenza di ambienti teatrali e spazi, in primo luogo, che sono anomali, ma che coinvolgono accademie, collegi, le micro-corti dei cardinali e delle grandi famiglie aristocratiche, ma anche ambienti e strutture molto meno consolidate, eppure in grado di sostenere una attività per tutto l'anno. E poi il primato di commedie e l'onnipresenza delle maschere, in particolare di quelle commedie di cui gli episodi comici sono appannaggio delle maschere romane, per dar vita a un repertorio di prodigi e di meraviglie comiche (Mirella Schino)


Il Convegno Volta sul teatro drammatico. Roma 1934. Un evento culturale nell'etagrave; dei totalitarismi Ilona Fried Corazzano (Pisa), Titivillus, 2014.

Ricco di immagini e di documenti, il volume offre un'attenta ricostruzione del Convegno internazionale sul teatro drammatico promosso in pieno regime dalla Reale Accademia d'Italia. Molto spazio è dedicato a descrivere quanto accadde dietro le quinte - le corrispondenze tra gli organizzatori, la scelta dei partecipanti, l'intreccio di intenti politici e culturali che animò l'iniziativa. Soffermandosi sulle istituzioni e le persone coinvolte, raccontando nelle linee fondamentali i principali interventi e le seguenti discussioni - spesso omesse o molto ridimensionate nei resoconti ufficiali - Ilona Fried restituisce l'immagine a molte facce di un evento che, pur funzionale all'affermazione del potere di una dittatura, fu anche un momento di singolare, anche se fortemente condizionata, apertura. Distinguendo l'evento ideato da quello concretamente realizzato, l'autrice mostra da vicino l'azione e le idee dei protagonisti dell'iniziativa, e offre un quadro storico da cui emergono le spinte, le sollecitazioni e i limiti attraverso cui si espressero e vennero recepite le diverse voci del convegno (Raffaella Di Tizio).


L'officina teorica di Edward Gordon Craig Lorenzo Mango Bologna, Titivillus, 2014.

Il libro ricostruisce l'intrico dei dialoghi in cui e da cui ha preso vita il libro L'arte del teatro di Gordon Craig, ?un testo in cui oggi si riconoscono alcune delle radici del Novecento teatrale. Tant'è che non possono esimersi dall'interrogare quest'opera anche coloro che sono in cerca d'una soddisfacente comprensione del teatro cosiddetto post-novecentesco. Ciò che Lorenzo Mango ricostruisce in tutta la sua complessità è il luogo mentale in cui il soliloquio di Craig dialoga con le esperienze tedesche, con il movimento Arts and Crafts e con Van de Velde, e insomma con il groviglio di interrogativi sulla natura dell'arte teatrale. Il volume si chiude senza tentare una risposta alle domande che Craig inseguì lungo tutta la sua vita. Giustamente: se Craig ci appare oggi una porta sul Moderno, dice l'autore, ciò accade percheacute; le sue domande diventano decisive quando smettono di inseguire il fantasma dell'Arte e si pongono invece il problema materiale della sua "necessità". Un libro di indubbio valore, peccato la mancanza dell'indice dei nomi, ma è un peccato veniale. Però l'immagine della copertina è bellissima. (Ferdinando Taviani)/p>


Le Theacute;acirc;tre du Soleil. Les cinquante premiegrave;re anneacute;es Begrave;atrice Picon-Vallin Arles, Actes Sud-Theacute;acirc;tre du Soleil, 2014

Nel 2014 il Theacute;acirc;tre du Soleil?ha festeggiato i suoi cinquant'anni di attività. Per l'occasione la studiosa Beacute;atrice Picon-Vallin ha raccolto e selezionato materiali documentari e illustrativi del Soleil, raccontando per tappe la storia di un teatro che si distingue per la sua longeva attività e il prezioso contributo nella storia del teatro contemporaneo. Il libro è arricchito da un'iconografia in gran parte inedita e si chiude con le immagini-locandine di tutti gli spettacoli. Al lavoro dell'autrice Picon-Vallin si affianca - impreziosendolo - il quaderno allegato con Le cleacute;s de l'eacute;popeacute;e di Ariane Mnouchkine. (Doriana Legge)


Theatre History Rebecca Schneider Palgrave Macmillan, 2014

Il volume è parte di una serie curata da Jen Harvie (Queen Mary, University of London) e Dan Rebellato (Royal Holloway, University of London): studiosi affermati sono invitati a esplorare uno dei possibili aspetti interdisciplinari del teatro in un linguaggio chiaro e accessibile anche al semplice curioso. Rebecca Schneider (Brown University, USA) dedica il suo saggio, più che alla storia del teatro, all'esplorazione dello spazio tra il teatro e la storia. Mentre si invitano gli attori a riconoscere l'utilità dello studio storico e gli storici a superare "the antitheatrical prejudice", tra citazioni di Diderot e Roland Barthes inizia a sfumare il confine tra un teatro come luogo del sentimento e una storia come sede dell'oggettività. L'approccio esplicativo si unisce a numerosi rimandi bibliografici e inviti ad approfondire diversi aspetti di un'interrelazione che attraversa un territorio complesso e virtualmente senza confini. Invitato lo storico a osservare l'oralità come "a performance-based or embodied archive", ricordata la teatralità delle narrazioni storiche di Erodoto davanti al suo pubblico, Rebecca Schneider mostra che tra storia e teatro c'è un confine sottile, attraversabile per continue esplorazioni. (Raffaella Di Tizio)


Teatri di maschere. Drammaturgie del comico nella Roma del Seicento Roberto Ciancarelli Roma, Bulzoni editore, 2014

Un complemento importante del libro a puntate Roma, capitale invisibile del teatro. Ciancarelli articola l’immagine, innovativa, di una Roma secentesca brulicante di una attività teatrale diffusa e disseminata, di una città che recita, e ne approfondisce gli aspetti di vita materiale: la convergenza di ambienti teatrali e spazi, in primo luogo, che sono anomali, ma che coinvolgono accademie, collegi, le micro-corti dei cardinali e delle grandi famiglie aristocratiche, ma anche ambienti e strutture molto meno consolidate, eppure in grado di sostenere una attività per tutto l’anno. E poi il primato di commedie e l’onnipresenza delle maschere, in particolare di quelle commedie di cui gli episodi comici sono appannaggio delle maschere romane, per dar vita a un repertorio di prodigi e di meraviglie comiche (Mirella Schino)


Il Convegno Volta sul teatro drammatico. Roma 1934. Un evento culturale nell’età dei totalitarismi Ilona Fried Corazzano (Pisa), Titivillus, 2014

Ricco di immagini e di documenti, il volume offre un’attenta ricostruzione del Convegno internazionale sul teatro drammatico promosso in pieno regime dalla Reale Accademia d’Italia. Molto spazio è dedicato a descrivere quanto accadde dietro le quinte – le corrispondenze tra gli organizzatori, la scelta dei partecipanti, l’intreccio di intenti politici e culturali che animò l’iniziativa. Soffermandosi sulle istituzioni e le persone coinvolte, raccontando nelle linee fondamentali i principali interventi e le seguenti discussioni – spesso omesse o molto ridimensionate nei resoconti ufficiali – Ilona Fried restituisce l’immagine a molte facce di un evento che, pur funzionale all’affermazione del potere di una dittatura, fu anche un momento di singolare, anche se fortemente condizionata, apertura. Distinguendo l’evento ideato da quello concretamente realizzato, l’autrice mostra da vicino l’azione e le idee dei protagonisti dell’iniziativa, e offre un quadro storico da cui emergono le spinte, le sollecitazioni e i limiti attraverso cui si espressero e vennero recepite le diverse voci del convegno (Raffaella Di Tizio).


La saggezza del danzatore Dominique Dupuy Milano, Mimesis, 2014

Edito originariamente in Francia nel 2011 da Jean Claude Behar nella collana «Sagesse d’un métier», si propone di rispondere alla domanda «e se la pratica di un mestiere fosse anche un percorso iniziatico, un cammino verso la conoscenza di sé e del mondo?». Il volumetto assolve in pieno il suo compito. Dominique Dupuy (1930), il più anziano dei danzatori/coreografi ancora attivi tra i creatori della danza moderna francese, vi espone una sintesi del suo pensiero sulla danza, la sua filosofia e pedagogia del corpo, fondendo racconto autobiografico e riflessioni. Questa pubblicazione completa per l’Italia l’opera iniziata col volume Danzare oltre/Scritti per la danza, Macerata, Ephemeria, 2011, che raccoglieva una serie di scritti teorici tra i suoi più acuti e un diario della sua ultra-trentennale attività pedagogica nella penisola. Con questi due volumi Dupuy si conferma maestro raro del difficile discorso sulla danza, che ancora oggi manca spesso di spessore e di parole adeguate. (Eugenia Casini Ropa)


Theatre & History Rebecca Schneider Palgrave Macmillan, 2014

Il volume è parte di una serie curata da Jen Harvie (Queen Mary, University of London) e Dan Rebellato (Royal Holloway, University of London): studiosi affermati sono invitati a esplorare uno dei possibili aspetti interdisciplinari del teatro in un linguaggio chiaro e accessibile anche al semplice curioso. Rebecca Schneider (Brown University, USA) dedica il suo saggio, più che alla storia del teatro, all’esplorazione dello spazio tra il teatro e la storia. Mentre si invitano gli attori a riconoscere l’utilità dello studio storico e gli storici a superare “the antitheatrical prejudice”, tra citazioni di Diderot e Roland Barthes inizia a sfumare il confine tra un teatro come luogo del sentimento e una storia come sede dell’oggettività. L’approccio esplicativo si unisce a numerosi rimandi bibliografici e inviti ad approfondire diversi aspetti di un’interrelazione che attraversa un territorio complesso e virtualmente senza confini. Invitato lo storico a osservare l’oralità come “a performance-based or embodied archive”, ricordata la teatralità delle narrazioni storiche di Erodoto davanti al suo pubblico, Rebecca Schneider mostra che tra storia e teatro c’è un confine sottile, attraversabile per continue esplorazioni. (Raffaella Di Tizio)


Le Théâtre du Soleil. Les cinquante première années Béatrice Picon-Vallin Arles, Actes Sud-Théâtre du Soleil, 2014

Nel 2014 il Théâtre du Soleil ha festeggiato i suoi cinquant’anni di attività. Per l’occasione la studiosa Béatrice Picon-Vallin ha raccolto e selezionato materiali documentari e illustrativi del Soleil, raccontando per tappe la storia di un teatro che si distingue per la sua longeva attività e il prezioso contributo nella storia del teatro contemporaneo. Il libro è arricchito da un'iconografia in gran parte inedita e si chiude con le immagini-locandine di tutti gli spettacoli. Al lavoro dell’autrice Picon-Vallin si affianca – impreziosendolo - il quaderno allegato con Le clés de l’épopée di Ariane Mnouchkine. (Doriana Legge)